
“Il talento del calabrone”- la recensione
Dal 18 novembre su Amazon Prime Video, è disponibile “Il talento del calabrone” di Giacomo Cimini, film che vede protagonista Lorenzo Richelmy, coadiuvato sul set da Sergio Castellitto e Anna Foglietta.
Un famoso DJ milanese (Richelmy) viene contattato durante una puntata della sua trasmissione radiofonica in diretta da un ascoltatore, Carlo (Castellitto), che gli lancia una sfida raccapricciante: se il dj non lo intratterrà live durante il programma attenendosi a ogni sua richiesta, lui, a bordodi un’auto bomba per le vie di Milano, si farà saltare in aria. La corsa per bloccare i piani suicidi e omicidi dell’attentatore vedono entrare in scena il Tenente Colonnello Rosa Amedei (Foglietta), a capo del nucleo investigativo dei Carabinieri.
Thriller a tinte drammatiche, “Il talento del calabrone” sembra strizzare l’occhio a diversi titoli internazionali: “Il Colpevole” (2018) su tutti. Già solo per il ricorso a pochi ambienti, quasi tutti chiusi, e per la trama che vede al centro un inconsapevole protagonista dover lottare contro il tempo per evitare uno spargimento di sangue.
Poste le dovute differenze tra il titolo danese e il nostro, certamente “Il talento del calabrone” è un film che rappresenta un unicum nel cinema italiano.
Seppur ambientato a Milano, il film è stato girato perlopiù nella Capitale. Un giallo, quello che vede al centro Castellitto e Richelmy che potremmo definire un revenge. Sì, perché Carlo agisce in preda a un senso di vendetta. Un riscatto nei confronti del figlio, reso martire dal bullismo. Un puzzle di eventi che i due, entrambi guidati da una poco calata nel suo ruolo Foglietta, comporranno per far orientare lo spettatore nella mente (non) deviata di Carlo e in uno scenario dove tutto in realtà è il contrario di ciò che sembra, persino la realtà.
Prova assolutamente sopra le righe per Cimini, che speriamo di rivedere presto in azione.
Alessia Urrata
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